NOME SCIENTIFICO: Passiflora incarnata L.
FAMIGLIA: Passifloraceae
NOMI POPOLARI: Fiore della passione, Granadiglia incarnata, Passiflora rossa
ETIMOLOGIA DEL NOME/STORIA E TRADIZIONi:
per quanto riguarda la simbologia e il significato di Passiflora, il suo nome deriva dal latino “passio” che sta per “passione” e “flos” che significa “fiore”, nome che gli fu attribuito da alcuni missionari Gesuiti nel 1610 in quanto vedevano in alcune parti della pianta la rappresentazione della Passione di Cristo: il cerchio con i filamenti fiorali richiama la corona di spine di Gesù, i 3 stili rappresentano i chiodi utilizzati per la crocifissione, gli stami il martello, mentre i viticci le fruste che flagellarono Gesù e le foglie la lancia. Da qui deriva infatti il nome di uso comune Fiore della passione di Cristo.
NOTE: Nel corso della Prima Guerra Mondiale la Passiflora veniva utilizzata come rimedio sedativo nervoso per l’ansia e l’angoscia date dalla guerra. Alle adeguate dosi, infatti, questa pianta induce un sonno ristoratore e un risveglio privo di stordimento.
PROPRIETA’ SALUTISTICHE PRINCIPALI
Le principali proprietà terapeutiche e curative della Passiflora incarnata sono:
- Rilassante: abbassa la pressione calmando in caso di irrequietezza, agitazione e disturbi gastrointestinali di origine nervosa
- Ipnoinducente: particolarmente sedativa, utile nelle turbe minori del sonno per riuscire ad addormentarsi e dormire bene di notte
RIMEDIO NATURALE PER:
A cosa serve e a che cosa fa bene? Utile come rimedio naturale in caso di:
- Agitazione, irrequietezza, nervosismo
- Lieve insonnia data da: stress, menopausa o da eccitazione cerebrale (ovvero un eccessivo lavoro intellettuale)
CONTROINDICAZIONI: La letteratura non segnala particolari effetti tossici alle dosi indicate, ad eccezione di allergia individuale alla pianta. Evitare l’assunzione in contemporanea con farmaci dall’azione sedativo-ipnotica in quanto può interagire e dare effetti collaterali come allucinazioni, tachicardia e nausea. Evitare l’assunzione i giorni precedenti a interventi chirurgici.
FORME IN CUI SI UTILIZZA
Ecco alcune indicazioni sugli utilizzi, il dosaggio e la posologia.
Infuso: 2 g di passiflora essiccata in una tazza di acqua calda. Lasciare in infusione per 10-15 minuti e bere prima di andare a dormire o all’occorrenza.
Polvere: 200-500 mg per capsula, da 0,5 a 2 g al giorno.
Soluzione Idroalcolica (Tintura Madre): 60 gocce diluite in un bicchiere d’acqua, 2 volte al giorno, oppure 40 gocce la sera, prima di andare a dormire.